Michele Bandini/Zoe

RIFUGIO

drammaturgia/abitazione/performance/regia/costruzioni Michele Bandini e Maël Veisse
produzione ZUT! / ZOE

teatro/installazione durata 45 minuti

Rifugio è un progetto abitativo-performativo che gioca con l’intimità tra lo stare in casa e lo stare in scena, tra l’introspezione e l’esposizione, tra lo spettacolo e il quotidiano. Rifugio è una scenografia del quotidiano che sonda i confini tra le nostre chiusure e aperture. Un rifugio a sua volta, che, nella sua apertura diventa casa, nella sua nudità diventa scena, nel suo stare diventa invito e cambiamento. Rifugio è sia un confine che la sua sparizione. Nato da un’idea di Michele Bandini e Maël Veisse, Rifugio è un progetto ibrido tra architettura e teatro, che prevede l’utilizzo di una struttura in legno come spazio di abitazione e spazio scenico. Rifugio è un luogo fisico, una stanza, di per sé spazio e gesto performativo nel suo allestimento, ma anche luogo di un’azione scenica, spazio pubblico e di intimità, luogo di fuga e incontro, di riparo e separazione, è un interno aperto all’esterno, luogo di un attraversamento da fuori a dentro, da dentro a fuori.

Rifugio prevede un tempo di abitazione, un tempo di casa prima del tempo di scena. Un tempo di ascolto dell’ambiente nuovo in cui verrà ospitato, un tempo per la crezione di un quotidiano che nutrirà la parte scenica del lavoro. Rifugio non è un palco scenico, è un confine. I giorni di abitazione/residenza prima delle repliche permettono di creare il movimento casa-scena, aprono una permeabilità. In questa fase Rifugio è una parte nuova del paesaggio, invita il pubblico, i passanti, per la sua sola presenza, un invito tacito prima di un invito dichiarato.

VIDEO LINKS:
Video 0.30 min. – https://youtu.be/Pcr43Qdu_Zc

Video 3 min. – https://youtu.be/6OGRGkoDo68

Video 9 min. – https://youtu.be/s89AO8xZ_Y4

RECENSIONI: https://www.paneacquaculture.net/2024/10/08/umbria-factory-da-zut-a-foligno-per-la-vetrina- multidisciplinare-nel-cuore-ditalia/

https://www.lenottole.com/2024/10/22/teatro-come-rifugio-per-ricucire-ferite-collettive-umbria- factory-festival-2024-il-primo-fine-settimana/

CANI

Produzione: Michele Bandini/ZOE

Regia: Michele Bandini

Testo e interpretazione: Michele Bandini
Consulenza drammaturgica/assistenza alla regia: Carolina Balucani
Disegno luci: Emiliano Austeri
Si ringrazia Vincenzo Camilli per il tronco delle foreste di Civitella

Cani è un lavoro sugli equilibri di potere talvolta distruttivi, talvolta generativi, connessi ai rapporti genitori figli. Natura di un potere che universalmente ci riguarda, ci condiziona fin dalla nascita, come figli, come genitori, come animali di una specie.
La scena, scarna, è un bosco dello spirito, una selva domestica, in cui riverberano parole e paesaggi sonori, che risuonano in un grande spazio vuoto del pensiero.
L’universo acustico/musicale assume in questo progetto una funzione drammaturgica e immaginativa che evoca la vastità di uno spazio interiore in cui il paesaggio sonoro diventa amplificazione di un vuoto dell’anima.
Citando Jean-Luc Nancy «Le parole ‘animale’ e ‘animalità’ contengono una carica selvaggia, indomabile, pulsante, che evoca una estraneità inassimilabile e inadattabile», quindi da un lato questa «estraneità» allontana l’animalità da noi umani, dall’altro rileva la parentela semantica tra animalità e «anima», che sottintende l’equivalenza tra l’animale e «ciò che è animato da un’anima». In questa ridefinizione di umano, si incontra l’animale e tutto ciò che in qualche modo ci anima. In questo orizzonte di ricerca, l’uomo forse coincide con il Cane, emblema dell’animale addomesticato che ha sacrificato la sua natura selvatica, con un atto di assoggettamento docile e ubbidiente, inserendosi in un legame di dipendenza affettiva, che è metafora del delicato rapporto tra il padre e un figlio ferito.

QUADERNI SELVATICI

Un Viaggio Creativo immersi nella Natura

Quaderni Selvatici è un laboratorio itinerante di scrittura e teatro che esplora il potere narrativo del coro. Per cinque giorni, ci immergeremo nei quattro elementi naturali, traendo ispirazione dai paesaggi che attraverseremo.

• Acqua: Fiumi e sorgenti, simbolo di movimento e fluidità.

• Aria: Vento e brezza, che si trasformano in respiro e voce.

• Terra: Rocce, montagne e boschi, radici e appartenenza.

• Fuoco: Calore, accoglienza e storie condivise.

Ogni giorno daremo vita a testi, azioni e racconti, culminando in una performance collettiva di 20 minuti (circa) il quinto giorno. Al termine di ogni sessione, un tè caldo e racconti condivisi con i camminatori del festival.

Quaderni Selvatici è un’esperienza unica per connettersi con la natura, esprimere la propria creatività e condividere storie.